Da alcuni anni ha fatto capolino nella zona del Carso lo sciacallo dorato (Canis Aureus), l'unico sciacallo diffuso al di fuori del continente africano, ma la cui presenza fino a pochi anni fa sembrava limitata all'area balcanica ed Europa sud-orientale.
Si tratta di un canide medio/piccolo (altezza al garrese da 38 a 50 cm, peso da 7 a 15 kg), dal mantello grigio/rossastro, che è facile confondere con una volpe (con la quale, peraltro, è in competizione).
Si nutre di piccoli mammiferi (topi, lepri, cuccioli di capriolo), di uccelli, ma anche di carogne (anche se forse la fama di "spazzino" che si è guadagnata è un po' esagerata).(1)
Non è inutile sottolineare che non è pericoloso per l'uomo né per gli animali domestici.
Ci sono stati diversi avvistamenti di sciacallo nella zona del Carso triestino ma, soprattutto, goriziano: molto interessanti alcuni filmati, girati grazie ad una fototrappola, nella zona dell'Agriturismo "Alture di Polazzo" (comune di Fogliano-Redipuglia), dove un piccolo branco pare aver trovato un habitat molto favorevole ed esser diventato ormai stanziale.
Vi propongo alcuni di questi filmati, veramente notevoli:
una coppia di sciacalli dorati, ripresi durante una notte del febbraio 2012
un cucciolo (agosto 2012)
una femmina (febbraio 2012)
(1) Proprio al suo cibarsi di carogne è però dovuta la sua presenza in campo mitologico: è infatti uno sciacallo Anubi, il dio dei morti egiziano.
Ciò probabilmente perché antichi riti funebri prevedevano l'abbandono dei corpi nel deserto, dove diventavano preda degli sciacalli; e lo sciacallo diventò quindi così tramite per l'oltretomba.
1 commento:
bellissimi filmati! complimenti per il blog!
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