martedì 6 aprile 2010

la processionaria

In questa stagione, nei boschi di pini capita di trovare sul terreno lunghe file ordinate di graziosi bruchi pelosi: le processionarie.
Sono le larve di Thaumatopoea Pityocampa, le comuni farfalle notturne grigie a forma di triangolo:
Queste farfalle depongono le uova (da 100 a 400) sulle chiome dei pini. Qui le uova si schiudono e le larve si sviluppano, nutrendosi degli aghi di pino.
Durante l'autunno le larve si formano un caratteristico nido sericeo, una sorta di bozzolo bianco costruito all'estremità dei rami più soleggiati. In questo nido le larve passeranno l'inverno, fino a marzo/aprile.
In questo periodo le larve abbandoneranno il nido e scenderanno a terra, dirigendosi in processione verso un luogo adatto ove si interreranno e svolgere la propria metamorfosi.

L'aspetto affascinante delle larve, ed il loro curioso comportamento, non deve però trarre in inganno: si tratta di un insetto molto dannoso e pericoloso, anche per l'uomo.
Le larve, nutrendosi, danneggiano i pini su cui si trovano i loro "nidi" (una sorta di caratteristico bozzolo bianco).

 

nido di processionaria

Inoltre i "peli" delle larve sono fortemente urticanti. Il semplice contatto con la pelle provoca delle dermatiti anche imponenti, mentre nel caso di contatto con le mucose (bocca, naso, occhi) provoca gravi reazioni allergiche e infiammatorie (irritazioni cutanee e oculari, eritemi alle mucose e alle vie respiratorie, attacchi d’asma), per le quali è sempre necessario l'intervento del medico e spesso è anche necessario il ricovero.
Tali manifestazioni possono verificarsi anche senza il contatto con il corpo dell’insetto (i peli urticanti possono staccarsi ed essere trasportati dal vento).
Oltre che per l'uomo il bruco di processionaria risulta pericolosissimo anche per cani e cavalli: brucando l'erba o annusando il terreno possono involontariamente ingerire o inalare i peli urticanti, con conseguenze anche fatali; in particolare, il semplice contatto con la lingua provoca lesioni gravissime e necrosi.

Prima di definire "nocivo" un animale bisognerebbe adottare cento cautele e mille riserve: non si sa mai dove ci possa condurre il nostro maldestro interferire negli equilibri naturali, il nostro assurgerci ad apprendisti stregoni che pretendono di stabilire che un animale o una pianta è "male" e va sterminato.
In questo particolare caso però, possiamo dedicarci alla lotta alla processionaria con relativa tranquillità e senza eccessivi scrupoli...
Inoltre, la lotta alla processionaria è diventata obbligatoria (Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 30 ottobre 2007), ed il proprietario di alberi infestati è obbligato a segnalare il fatto al Corpo Forestale.

Tale lotta si effettua oggi non solo con la rimozione e distruzione dei nidi (operazione non sempre agevole, e comunque da svolger con cautela), ma soprattutto con delle "trappole" ormonali (una specie di secchiello verde, che capita di veder appeso ai rami dei pini).

Perciò, in questo periodo, prestate attenzione durante le vostre passeggiate in Carso... 


Per approfondire:

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