Quante giornate passate sul Carso a cercare...
A cercare cosa? Grotte, cippi, doline, sentieri... si parte da indizi spesso vaghi (carte topografiche vecchie di trent'anni ed a scale improponibili, o libri ancor più vecchi e più confusi), e ci si ritrova spesso a vagare attraverso una macchia impenetrabile, fatta di rovi ed acacie spinose... ed alla fine della ricerca, spesso, si sono raccolti solo una bella dose di graffi.
L'esempio di oggi è il "cimitero di guerra" del monte Bitigonia.
Per chi non lo sapesse, il "monte" Bitigonia (in realtà, un insignificante collinozzo, della quota di 250 metri...) si "eleva" dalle parti di Ternova Piccola, sulla destra della strada che conduce al confine di stato.
Sulla vecchia tavoletta 1:25000 dell'IGM. a sud-est del "monte Bitigonia" è indicato, laconicamente, un "cimitero militare" (presumibilmente, vista la zona, Austro-Ungarico).
Sulla carta topografica per escursionisti 1:25000 del Carso Triestino tale cimitero è nuovamente riportato (il che lascia supporre che qualche traccia ci sia ancora...)
Sulla carta tecnica regionale 1:5000 non ce n'è traccia, e parimenti su google maps nulla lascia intuire un qualche cimitero.
Indizi sufficientemente vaghi ed imporecisi per gettarsi a capofitto nella ricerca.
E quindi via, ovviamente sottovalutando il problema, lasciando a casa il GPS e la carta 1:5000, ad affrontare quella che, sulla carta, sembra solo una passeggiata alla ricerca di uno spiazzo...
Nella realtà, la zona è piena di doline e depressioni, muretti a secco in pessime condizioni, vegetazione che non viene pulita da anni e che ha ormai formato un muro quasi impenetrabile.
Ed in un'ora di ricerca in una zona grande un ettaro non sono riuscito a venirne a capo. Quindi, dovrò tornarci... magari col GPS e con una cartografia più adeguata.
Nel frattempo: qualcuno ne sa qualcosa, di questo fantomatico "cimitero di guerra"?
Ciao, prima di tutto ti faccio i complimenti per lo splendido blog, poi ti vorrei segnalare che in quella zona c'era un'accampamento austro-ungarico. Ne ho sentito parlare sul libro "Tappe della disfatta" di Weber Fritz
RispondiEliminase vuoi ti ci posso portare io ...abito li vicino
RispondiEliminaTi ringrazio ma... anche se non ho aggiornato il post, poi il cimitero (o almeno quel che ne resta) l'avevo trovato.
RispondiEliminaSolo che, quando l'avevo trovato, non si riusciva a fare foto decenti... poi c'era troppa vegetazione... e di rinvio in rinvio, siamo arrivati ad oggi...
Prometto che quest'autunno passo a fare un po' di foto e completare il post!!!
Un piccolo commento da un vecchio grottista triestino, emigrato ma che,
RispondiEliminada pensionato, segue un po' alcune vicende che gli ricordano la gioventù. La Grotta delle Traversine (718, ex VG 3874), ben nota ai grottisti ed ora chiusa per permettere la stagianatura del "formaggio di grotta" fu rilevata e catastata negli anni '50, con il nome di "Grotta presso il Cimitero Militare di S. Pelagio". Tra i giovani grottisti di allora era nota brevemente come "la S. Pelagio". "Andiamo alla S. Pelagio"
era equivalente a dire "Andiamo alle Traversine" qualche decennio dopo. La definizione arcaica, pur riportata in vecchie pubblicazioni ufficiali della S.A.G., é oggi sparita dal Catasto.
Visitai la gotta nel 1957 e ricordo che, all' uscita, chiesi ad uno dei più vecchi dove fosse il Cimitero Militare. Mi indicò un vasto prato quadrangolare sul lato opposto della carrareccia al cui bordo si apre la Grotta delle Traversine e mi disse "E' quello là, ma ora non c' è più niente". Il prato è ben visibile sulla mappa ibrida del Catasto associata alla Grotta.
Intervento interessante. Ed interessante anche il dettaglio della "stagionatura del formaggio in grotta"
RispondiEliminarelativamente invece al cimitero militare in zona (del quale effettivamente restano solo pochissime tracce) lo ho successivamente individuato (vedi anche http://www.carsosegreto.it/2008/11/il-cimitero-di-guerra-del-monte_05.html ): non si trovava in quel prato che indichi, ma poco più avanti lungo la carrareccia, sulla sinistra.