Passeggiare sotto la pioggia non è male, anzi, è proprio bello, se appena appena uno riesce a superare il luogo comune ed il condizionamento pavloviano del "Oddio piove! Devo mettermi a correre e trovare un riparo perchè non devo bagnarmi".
Quella che piove è acqua, non acido solforico; la stessa identica acqua con cui facciamo la doccia, e che usiamo per lavare gli abiti.
Quindi basta seguire il vecchio consiglio dei nostri nonni di "tenere calde e asciutte le estremità" (quindi: buone scarpe, veramente impermeabili, ed un berretto in testa), ripetersi che "l'uomo non è solubile in acqua", e possiamo goderci splendide passeggiate. E scoprire spesso dettagli ignoti ai più, che preferiscno restarsene invece in casa, al caldo ed all'asciutto...
Ad esempio, nella passeggiata di oggi lungo il ciglione carsico mi è capitato di vedere questo:
E' il Timavo che, ingrossato dalla pioggia, sfocia nel golfo, ed a distanza ormai di cinque chilometri dalla foce forma questa curiosa e netta discontinuità nel golfo (più lontano, tanto che nella foto si riesce appena ad intravedere, anche l'Isonzo provoca lo stesso fenomeno).
Anche questo è un piccolo segreto del Carso, che viene donato a chiunque sia capace di coglierlo...